Myanmar: attacchi contro la popolazione civile di etnia Karen
Contemporaneamente, un'altra emergenza dei diritti umani ha devastato la regione orientale di Myanmar. Per circa tre anni, l'esercito di Myanmar, conosciuto come tatmadaw, ha attaccato i civili di etnia Karen dello stato di Kayin e della Divisione di Bago, mettendo in atto diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani e violando il diritto internazionale dei diritti umani e il diritto umanitario. Tali violazioni, che costituiscono crimini contro l'umanità, sono documentate nel rapporto di Amnesty International (AI) 'Myanmar: Crimes against humanity in eastern Myanmar' (ASA 16/011/2008), pubblicato nel giugno 2008.
Dalla pubblicazione del rapporto, AI ha continuato a ricevere numerose denunce di violazioni dei diritti umani della popolazione di etnia Karen tra cui, lavori forzati, trasferimenti forzati e saccheggi. Molti abitanti sono stati minacciati e costretti a pagare somme considerevoli per evitare di venire accusati di fare parte dell'Esercito di liberazione nazionale Karen (KNLA), un gruppo di opposizione armata che, negli ultimi 60 anni, ha combattuto contro il governo centrale.
Nel luglio 2008, gli abitanti di un distretto dello stato di Kayin sono stato costretti a raccogliere e tagliare bambù per costruire il recinto di un campo militare confinante. Ciò era particolarmente pericoloso poichè erano costretti ad eseguire tale lavoro nella parte di strada dove, spesso, il tatmadaw e l'Esercito democratico buddista Kayin (DBKA, una milizia alleata con il governo) posizionavano mine al fine di destabilizzare il KNLA.
Nell'agosto 2008, alcuni ufficiali del DKBA del battaglione speciale #999 hanno ordinato ai capi dei villaggi del distretto amministrativo del T'Nay Hsah (nello stato di Kayin) di procurare reclute per rinforzare il DKBA negli attacchi contro il KNLA. Le reclute sono state scelte casualmente attraverso una specie di lotteria ideata dal DKBA.
Sempre in agosto, il capo del villaggio di Ler Bpoo, nella zona orientale di T'Nay Hsah, ha ricevuto l'ordine da parte del DKBA di far sgomberare immediatamente tutti gli abitanti e di trasferirli altrove così da lasciare libero lo spazio per la costruzione di un nuovo campo militare all'interno del villaggio. Gli abitanti si sono rifiutati di lasciare le loro abitazioni, sottolineando che essendo la stagione delle piogge non sarebbe stato possibile organizzare il trasferimento poiché non erano in grado di raccogliere il necessario per costruire nuove abitazioni altrove. Otto giorni dopo il villaggio è stato raso al suolo dai soldati del DKBA.
AI è a conoscenza che il tatmadaw e il DKBA hanno stabilito una forte presenza nel distretto di T'Nay Hsah. Continuano a reclutare forzatamente gli abitanti per rinforzare i loro eserciti negli attacchi congiunti contro il KNLA nel distretto di Dooplaya, a sud dello stato di Kayin. Quelli che rifiutano di arruolarsi vengono costretti a pagare qualcuno che prenda il loro posto, restando spesso senza denaro ed essendo quindi costretti in seguito a vendere il bestiame e le terre per coprire le spese. Le famiglie che rifiutano di arruolarsi vengono ugualmente costrette a pagare una multa.
AI chiede ai ministri degli Esteri del Vietnam, delle Filippine e della Tailandia di fare pressione, in quanto membri dell'ASEAN, sul governi di Myanmar perchè ponga fine alle gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario messe in atto nello stato di Kayin e nella Divisione di Bago.